Piangere sul latte versato

Piangere sul latte versato. In Italia, visto che quest’anno non abbiamo potuto sfoggiare il meglio di noi stessi facendo i CT della nazionale, abbiamo dirottato la tuttologia italiana sotto altri versanti.

Purtroppo le strade italiane sono state protagoniste di tragedie, partendo dalla zona di Bologna dove è esploso un tir, al ponte di Genova che è crollato. E così siamo diventati tutti ingegneri, politici, esperti di tutto ciò che poteva evitare la tragedia, che c’è stata, e di cui tutti noi siamo dei perfetti esperti nella risoluzione del problema, post problema.

Già, la parola “post”. Questa parola negli anni ha variato il suo significato. Oltre a quello standard di origine latina, “dopo, indietro”, ne ha assunto uno nuovo: “messaggio inviato a un blog o a un gruppo di discussione in Internet” e così come dice Gabbani siamo diventati “tutti tuttologi col web”. Dopo, siamo tutti capaci a commentare, a dire, a sentenziare. Dopo.


Prima è più difficile, prima di tutto perché se provi a dire qualcosa passi per il rompiscatole di turno e ti senti rispondere “ma si è sempre fatto così, perché cambiare ora?”, oppure perché non essendo l’argomento del momento non è un tema su cui noi, che bene o male siamo tutti tuttologi con il web…, siamo dei massimi esperti internazionali.

Queste tragedie devono farci riflettere sull’importanza delle vie di comunicazione e della manutenzione delle strade, perché da questo può dipendere anche la nostra vita e quella dei nostri cari.

E così diventiamo tutti populisti, chi più e chi meno, e quando siamo dietro ad una tastiera diventiamo dei leoni, per poi ritornare, lascio a voi la libertà di immaginare la prima cosa che vi viene in mente, quando ci troviamo a dover dire la nostra e a prenderci le nostre responsabilità.

Trovo che c’è qualcosa che non va e che non è in sicurezza? Lo dico. Magari è una voce fuori dal coro, ma lo dico prima, non dopo. Poi il tempo dirà se si è matti o meno. Questa logica del nascondersi dietro ad una tastiera e scrivere, scrivere, scrivere sui social dopo un fatto, unito al “pre-silenzio” fa sì che poi le cose stagnino e stiano lì, e poi crollino, come un castello di sabbia. La logica di andare contro i nemici del momento, che possono essere i migranti, la tassa rifiuti, il rincaro delle bollette, e il non fermarsi a riflettere, ad approfondire, a studiare, ma parlare per sentito dire. La tuttologia del web, di cui noi siamo artefici, non risolve il problema, sposta solo l’attenzione dove tira il vento, e non sempre si capisce dove il vento tira.

Pubblicato su Cose Nostre il 25 settembre 2018 https://goo.gl/Jmi2Kk

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