Ma l’aggregazione è la base di tutto

In questo periodo di incertezza nel mondo, dove ogni giorno, tramite la televisione, lo smartphone o leggendo il giornale, siamo costantemente a contatto con episodi che incutono timore e paura nelle persone a recarsi nei luoghi affollati, diventa sempre più difficile organizzare eventi e feste nei paesi. Da un lato il terrorismo che colpisce le vie affollate delle grandi città (pensiamo a Nizza e Barcellona…), dall’altro,  episodi come quello di piazza San Carlo a Torino, con la paura che può scatenare momenti di panico e portare episodi di smarrimento collettivo con feriti. Su tutto però resta e deve rimanere la necessità di non avere paura e andare avanti nonostante le mille difficoltà della vita.



La paura e l’incertezza sono dietro l’angolo non devono farci perdere la voglia di fare e di cercare di creare momenti di aggregazione, soprattutto nelle realtà come la nostra. Non sempre questo è facile, le misure di controllo e le autorizzazioni da parte delle autorità preposte sono sempre più stringenti. Le associazioni che promuovo le iniziative sul territorio, tenute in piedi principalmente da volontari che svolgono queste attività per passione e nel tempo libero sacrificando il tempo ai propri cari, si trovano a dover adempiere a mille pratiche burocratiche per qualche giorno di festa. A volte capita anche che le autorizzazioni non vengano date all’ultimo e questo comporta anche un dispendio di energie e costi che possono mettere in difficoltà le realtà che si autofinanziano, con le tessere associative e con alcuni eventi che vengono organizzati durante l’anno.

A volte è facile lamentarsi dicendo che in questo paese non c’è mai nulla. E a Caselle si può dire tutto meno che questo, essendo una realtà ricca di associazioni che si impegnano in collaborazione con l’Amministrazione comunale a proporre ai cittadini un programma ricco di appuntamenti, ma non sempre è facile. E per fare un qualcosa di un po’ più pomposo a volte le pratiche e gli adempimenti diventano veramente biblici. In alcuni paesi vicino al nostro, poche ore prima dell’apertura della festa sono state negate le autorizzazioni e questo ha fatto sì che, chi aveva fatto dei progetti nel merito, si sia trovato in difficoltà sia da un punto di vista economico che di mancanza di un momento di aggregazione culinaria e culturale, che poi è la forza motrice delle nostre realtà, dove l’aggregazione è alla base di tutto.

Mara Milanesio

Pubblicato su Cose Nostre il 28 settembre 2017 https://goo.gl/ij6EnF

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