I bimbi di Caselle protagonisti nella Chiesa dei Battuti

 Non è la prima volta che i ragazzi e i bambini di Caselle sono protagonisti nella Chiesa dei Battuti di vere e proprie opere d’arte realizzate interamente da loro. L’anno scorso la Confraternita (e non solo) si è riempita di disegni sul Natale per ricordare il piccolo Alessandro Sgrò. Una esposizione collettiva realizzata dai piccoli, una opera collettiva unica nel suo genere che ha lasciato spazio alla creatività e alla fantasia dei piccoli grandi artisti. Era una mostra che ti trasmetteva calore e affetto, che con semplicità e con  l’ingenuità dei bimbi lanciava messaggi profondi che non sempre gli adulti riescono a cogliere.
Lo sguardo era perso in quei disegni semplici che raccontavano il Natale e  gli occhi non potevano non vedere una nuvola che conteneva dentro tanti bigliettini per il piccolo Alessandro, in cui i suoi compagni avevano scritto a lui, perché lui era protagonista della mostra come loro. E quest’anno hanno fatto il bis, protagonisti nuovamente di un lavoro notevole. Protagonisti dei presepi. Hanno realizzato tanti piccoli presepi che sono collocati ai margini del presepe principale. Un lavoro frutto della passione e dell’impegno di più di cento persone, che ha unito insieme sinergie diverse.  Soggetti diversi che hanno fatto sì che fosse possibile creare un presepe così suggestivo. Le statue, alte circa un metro, sono state realizzate da artisti casellesi con materiali di recupero, legno, polistirolo stoffa e colori vari. A curare i dettagli sono stati i ragazzi delle elementari e delle medie che frequentano il catechismo in collaborazione con le catechiste. Loro si sono occupati dei dettagli, delle stelle e dei piccoli oggetti che rendono ancor più protagonisti quelli che sono i personaggi principali della Natività, ossia la Sacra Famiglia.
Un presepe nuovo, diverso, che incanta perché si entra dentro il presepe e si diventa in qualche modo spettatori e protagonisti di una rappresentazione che dopo duemila anni riscalda ancora i cuori di chi crede e di chi non crede.
L’idea di utilizzare materiale di recupero e di coinvolgere i ragazzi è per trasmettere l’importanza di come da cose semplici, da oggetti “di recupero” si possono creare delle vere e proprie opere d’arte.
Il coordinamento dei volontari della Confraternita e delle catechiste è stato fondamentale per creare  la scenografia migliore. Non sono elementi da sottovalutare quelli del posizionamento delle varie opere realizzate per rendere l’insieme più equilibrato e più omogeneo possibile. Chissà che cosa realizzeranno per il 2014 i nostri giovani? Sapranno di sicuro stupirci!
Mara Milanesio

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